sabato 29 marzo 2014

Attraversa con me




Attraversa con me
le tristi giornate,
le quotidianità insidiose
questo mare in tempesta,
le sue ondate furiose.

Attraversa con me
il dolore più grande,
ogni stupido errore
e quel muro di cinta
che imprigiona l'amore.

(Mauro Bompadre)



mercoledì 26 marzo 2014

Amore fuggente




Parlano ancora di te
quelle onde lucenti
da dove uscivi giocosa

e il sale sulla tua pelle 
aveva il sapore 
di una vecchia canzone

Un antico albero
esibisce ancora
il nostro cuore inciso

testimone silenzioso
di un amore fuggente
che mai potrò scordare.

(Mauro Bompadre)






sabato 22 marzo 2014

Per sempre




Splenderà per sempre il sole
sugli occhi tuoi magnifici
e l'angoscia del passato

un lontano ricordo sarà.

Spargo sale sul dolore,
mai più non voglio perderti ,
questi fiumi di parole

mi parlano ancora di te.

Molto presto si commuove
lo stupido mio orgoglio,
che ancestrale sensazione,

amore più grande non c'è.

Brucerà per sempre il fuoco
o mia dolce dannazione
e se un sogno dura poco

la mia alba profuma di te .

(Mauro Bompadre)





martedì 18 marzo 2014

Tutto quello che




Tutto quello che
adesso sei per me
abbraccia l'universo
ed io mi sento perso
in questa verità.

Tutto quello che
adesso dono a te
è la mia meraviglia
e questa grande gioia
che poi ci rapirà.

(Mauro Bompadre)




giovedì 13 marzo 2014

Sei ancora tu



Abbarbicato
a un muro di speranza
sei tu la mia sostanza
la mia sola libertà.

Sei ancora tu
padrona del mio sogno
tu l'unico sostegno,
la mia necessità.

Vedrai saprò remare
nella tua direzione
spezzando l'illusione
che mi ha inchiodato qua.

Per questo accetterò
un'altra freccia al cuore,
un piccolo dolore
che poi mi spronerà,

eroico e dolente,
a un'epica evasione
via dalla prigione
della mia vanità.

( Mauro Bompadre)




lunedì 10 marzo 2014

Dove manchi tu



Mi chiedo se davvero 
il vento muti direzione 
oppure sia il pensiero 
a deviare in nuovi cieli
o in abissi oscuri
dove manchi tu.

Mi chiedo se davvero 
l'amore vinca il tempo
oppure sia la mente 
a cercare nuove sponde 
o terre inesplorate
dove manchi tu.

(Mauro Bompadre)







lunedì 3 marzo 2014

Racconterò






Racconterò
di nuove stagioni
dove ricrescono foglie,
dove rinascono voglie,
dove bambino t'inventi,
dove ritrovi momenti
di nuova felicità.

(Mauro Bompadre)

sabato 1 marzo 2014

Io e Johnny *(Racconto breve)

                                       
                             


Sono andato a trovare Johnny, 

non ci si vede da un po ormai, mi aspetta sempre lì, al solito posto, non tra i più congeniali per
un ritrovo conviviale o per passare del tempo, ma solo lì io e Johnny  riusciamo ancora ad incontrarci
.
Mi siedo di fianco a lui, sarà un riflesso della luce ma la sua espressione oggi ha qualcosa che somiglia ad un sorrisetto ironico.

Johnny, nomignolo affibbiatogli sin da piccolo (il suo nome è Giovanni), non è mai stato di molte parole, il classico tipo da battuta fulminante piuttosto. 
Lui è sempre riuscito con due parole a "battezzare" qualsiasi situazione e qualsiasi persona con un'ironia ed un disincanto che lo rendono unico.

Siamo sempre stati inseparabili, fin da ragazzi, così diversi e per questo perfettamente complementari, io piuttosto introverso dopo un'adolescenza solitaria passata sopra i libri e condita da mille fantasie e turbamenti, lui al contrario socievole e solare, uno spirito libero.
Le nostre vite si incrociarono per caso, attraverso amici comuni.
Ricordo ancora una sera d'estate, un gruppo di amici tra cui alcuni compagni di scuola, una serata in discoteca da organizzare, un'auto assolutamente da riempire per mettere insieme i soldi per la benzina ed un ragazzotto impacciato (il sottoscritto) capitato lì al momento giusto per rendersi utile alla causa e reclutato quindi al volo!

Quella fu la mia prima uscita, ne seguirono infinite altre che diedero l'addio definitivo a quel "ragazzotto impacciato" e solitario !

Col tempo poi il gruppo si sfaldò, molti presero altre strade a causa del lavoro, delle donne, di alcuni guai.
Rimanemmo io e Johnny , che nel gruppo avevamo quasi immediatamente legato, a condividere quella nostra gioventù che volevamo ancora vivere a pieni polmoni !

Ed oggi eccoci qui ancora insieme!

C'è un sole strano, fastidioso ed appiccicaticcio, in questo pomeriggio di tarda estate:
- "Oggi non rimarrò molto Johnny , ho un pò da fare, fa caldo e poi stamattina al lavoro è stata tosta,sono stanco, con questa accidente di temperatura non sono neanche riuscito a schiacciare il mio solito pisolino!
Almeno qui è ombreggiato, si sta bene... beato te."


Mi pento subito di questa pessima uscita, mentre lo sguardo di Johnny ora sembra rabbuiato.
Che tipo Johnny, era davvero un grande! 
Lui sì che faceva sempre ridere tutti, con le sue "gag" semiserie con me che, col tempo, ero diventato una buona spalla, riuscendo a dargli sempre la giusta sponda per farle riuscire appieno!

Con le ragazze andava forte assai più di me, col suo sguardo un pò scanzonato e con il suo caschetto biondo conquistava chiunque.
A me invece rimanevano le "riserve", oppure quelle troppo sofisticate che a lui non andavano affatto a genio.

Ci piaceva far tardi la sera nei locali ma sapevamo divertirci senza eccessi, almeno fino a quella sera,
quella maledetta sera dove tutto cambiò!

Vorrei rimanere ancora un po' con Johnny ma ho da fare questo pomeriggio, nulla di che, piccole commissioni, come quotidianità comanda, e prima devo anche fare un salto dai miei.
Tra l'altro oggi non sono di gran compagnia, quel nodo che mi prende alla gola ogni volta che passo del tempo con Johnny, oggi è ancora più presente e soffocante, sento il bisogno di andarmene, lui capirà, Johnny in fondo mi capisce sempre.

- "Vado via amico mio..ma torno presto, ho anche sete e devo bere
qualcosa, tranquillo Johnny, solo una coca... lo sai che non bevo
più... non più, non dopo quella sera..!"
-Già..."quella sera"!

Un locale semi-deserto, un pò di stanchezza, molta noia.
Avevo mangiato poco durante il giorno, un fastidioso bruciore di stomaco mi aveva consigliato di stare leggero, forse per quello un paio di gin-tonic si erano fatti sentire più del dovuto.
Non ero mai stato un gran bevitore e non ero mai andato oltre un bicchierino a sera ma quella volta , il caso o il destino, mi fecero passare al secondo.

Uscimmo che non era tardissimo, mi sentivo bene in apparenza e mi misi alla guida senza realizzare che quella sera avevo bevuto più del mio solito.
Ripresi i sensi, ritrovandomi sbalzato fuori dalla mia auto uscita di strada e finita giù per un dirupo.

Me ne sto andando e quasi dimentico di lasciare il vasetto di fiori comprato per Johnny, lo sistemo con cura sul piccolo ripiano davanti alla lapide.
Guardo ancora una volta la sua foto che mi fissa con un'espressione che sembra ogni volta diversa ma non è che il riflesso dei miei mutevoli stati d'animo, uno scherzo della mia immaginazione.

In quel maledetto incidente io me la cavai con qualche ammaccatura poco più, essere sbalzato fuori dall'auto fu la mia salvezza.
Johnny non fu così fortunato, lo estrassero dalle lamiere con fatica, morì poco dopo, prima ancora di arrivare in ospedale.
- "Ciao Johnny, ti voglio bene!"
Sto quasi per dire "stammi bene" ... ma non è il caso di accomiatarmi con un'altra delle mie battute infelici.

Dopo la morte di Johnny, è morta anche una parte di me, convivo ogni singolo giorno col peso sempre più insopportabile della colpa e del rimorso, un peso che mi sta uccidendo lentamente e forse in qualche modo mi ha già ucciso... ucciso dentro.

Non sono mai riuscito veramente a staccarmi da Johnny, ne ad accettare la sua morte o meglio ad accettare che la mia superficialità e la mia stupidità lo abbiano ucciso.
Lancio un ultimo sguardo alla sua tomba mentre mi dirigo lentamente verso l'altra ala del cimitero dove riposano le spoglie dei miei genitori.
E con loro implacabili ad attendermi, altri ricordi da affrontare e altri "perdono" da chiedere.

(Mauro Bompadre)